La sindrome di Wanderlust – meglio conosciuta come “malattia del viaggiatore” – è quella strana e quasi incontrollata mania che hanno molti di noi per il viaggiare, per lo scoprire il mondo, per provare nuove esperienze e per fare nuove avventure.

La parola “Wanderlust” deriva infatti dall’unione di due parole della lingua tedesca: Wander, ossia “vagabondare”, e Lust, che invece significa “ossessione”. Quindi in italiano possiamo definirla come “l’ossessione per il vagabondare“.

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Se sei affetto da questa strana inquietudine e agitata curiosità verso il nuovo, verso esplorazioni di luoghi mai visti, hai sicuramente a casa un mappamondo che fai ruotare almeno due o tre volte al giorno alla ricerca della tua prossima meta di viaggio.

I ricercatori della University of California hanno spiegato, in un articolo pubblicato su prestigiosa rivista Evolution and “Human Behaviours“, che la sindrome di Wanderlust ha anche una base genetica.

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Infatti, l’ossessione per i viaggi che hanno molti dipende da uno specifico gene che è ribattezzato “gene del viaggio“, presente nel corredo genetico di circa il 20% della popolazione mondiale. La presenza di questo gene sarebbe presente in quelle persone più propense a correre rischi: esplorare nuovi posti, idee, cibi, relazioni e che in generale accolgono positivamente il cambiamento, il progresso e l’avventura.

Abbiamo tutti il gene della Wanderlust? Pare di no, sembrerebbe infatti che solo 1 persona su 5 possieda questo gene, e che sia maggiormente presente in quelle popolazioni che storicamente sono state spinte a migrazioni.

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La fortuna più grande è quella di trovare una persona che soffra delle vostre stesse pene, qualcuno che vi capisca veramente. Un’anima con cui incamminarsi mano nella mano lungo l’arduo percorso alla ricerca di un attimo di sollievo o con cui intraprendere un viaggio intorno al mondo per dedicare la propria esistenza alla costante cura della continua, incomprensibile, incessante sindrome di Wanderlust.

È bello sapere che la “sindrome del viaggiatore” è la più bella malattia del mondo!