In tutto il mondo il 26 febbraio si celebra il World Pistacchio Day in onore della frutta secca a guscio dal caratteristico colore verde.

Mangiato abbinato a dell’ottima mortadella, in un dolce, o semplicemente sgusciato e salato, il pistacchio è un frutto che fa impazzire grandi e piccini, e che negli ultimi anni è tornato in auge nelle nostre pasticcerie e nei nostri ristoranti.

Chi non conosce il famoso pistacchio di Bronte, qualità tutta siciliana? Si pensi che è talmente apprezzato che è la qualità più costosa sul mercato, e viene riconosciuto a livello nazionale col marchio DOP solo nel 2009.

Credits: Foto di Brenan Greene su Unsplash

Da dove viene realmente? La pianta ha origini antiche, e la sua coltivazione risale a migliaia di anni fa. Si pensa, infatti, che l’origine vera e propria del pistacchio sia da ricollegare al Paleolitico: le prime tracce risalgono infatti al 6760 a. C, in Giordania.

Furono però i greci e i persiani a contribuire maggiormente alla sua diffusione e, nel corso dei secoli, la coltivazione del pistacchio si estese in altre regioni del mondo, come la Turchia, la Siria, la Grecia, l’Egitto e l’Italia.

In Sicilia si pensa che questo frutto sia approdato nell’827 con gli arabi, e che da lì sia poi sbocciata la nota storia d’amore con la città di Bronte.

Credits: Foto di Marcus Loke su Unsplash

Il pistacchio è un ingrediente molto versatile, usato da cuochi e pasticceri per le più disparate preparazioni. L’uso più comune quando si parla di pistacchio è nella realizzazione di dolci.

Anche nei cibi salati va per la maggiore. Dalla pasta al alle insalate, fino ad arrivare al pesce e alla carne: il pistacchio è talmente versatile da poter essere trasformato in qualsiasi cosa, da granella, a salsa, fino ad arrivare al pesto.

Questo frutto viene poi consumato anche nella sua forma più naturale, e quindi come semplice frutta secca. È un frutto ricco di proteine, fibre, vitamine e antiossidanti. È ottimo per il controllo dei livelli di colesterolo e per la fortificazione delle ossa!

Credits: Foto di Jason Richard su Unsplash

Uno degli usi meno conosciuti e diffusi di questo alimento è però senza dubbio sulle bevande: il latte di pistacchio è una bevanda vegana e senza lattosio. Viene prodotto macinando i pistacchi tostati, mescolato con acqua e altri ingredienti come zucchero, vaniglia e sale. Il tutto viene poi frullato per rendere la bevanda liscia e omogenea.

Lo chiamano “oro verde” perché il pistacchio ha raggiunto quotazioni record. Al pubblico, il costo di un kg di pistacchio di Bronte Dop, sgusciato, arriva ai 62€ per un generico pistacchio di Sicilia, attorno ai 35€ per prodotti di prima scelta da Grecia e California.

Il pistacchio è una tendenza: infatti, in Italia, è una vera e propria mania scoppiata negli ultimi anni, ma il fenomeno è globale, tanto che oggi si celebra il World Pistacchio Day!